Massimo Bitonci torna a parlare di sociale, sottolineando quanto la proposta della sua coalizione sia differente rispetto a quella della sinistra “allargatissima”.
“Se dovesse tornare il PD a Palazzo Moroni, avrebbe le mani legate.
Le poltrone sono già state spartite e Padova si ritroverebbe Assessore al Sociale quella stessa Daniela Ruffini (Rifondazione Comunista) che anni fa tolse le case popolari ai padovani per darle ai clandestini.
A fianco a lei Coalizione Civica piazzerà poi in Consiglio Comunale figure come Rampazzo, Marinello, Nalin… vecchie conoscenze della sinistra radicale padovana, tutte favorevoli all’accoglienza diffusa in quartieri già saturi e agli hub di clandestini in caserme come Prandina e Romagnoli.
Il candidato PD, del resto, ha già detto di voler ampliare in maniera esponenziale gli investimenti per l’accoglienza: tutti i fondi per il sociale, con loro, andranno a finire in questo business, in questo pozzo senza fondo che prosciuga le risorse ai cittadini e sparge degrado e insicurezza nei quartieri.
Con noi sarà tutto diverso, invece: abbiamo già garantito la precedenza nell’assegnazione delle case popolari ai padovani (il 95% di nuove assegnazioni sono andate a loro), ad esempio.
E attenzione: per padovani non si intendono solo le persone nate a Padova, ma chi ha almeno dieci anni di residenza in città, dieci anni di integrazione in città, dieci anni di lavoro e tasse pagate in città.
Abbiamo garantito la precedenza ai padovani anche nelle graduatorie degli asili nido e delle scuole.
Seguiteremo a farlo e anzi, aumenteremo gli investimenti nel sociale: proporremo delle agevolazioni fiscali per tutte quelle aziende che introdurranno degli asili nido e delle materne all’interno dei propri istituti, a favore dei dipendenti.
Vogliamo che per i padovani farsi una famiglia non sia un lusso, un privilegio per quei pochi che possono permetterselo: vogliamo aiutarli, dobbiamo aiutarli e lo faremo”.